
Playlist di un sabato a spasso per Amsterdam
Se avete letto la mia presentazione, saprete che ho un passato da expat ed ho vissuto e lavorato in Olanda per diversi anni. Quando passo molto tempo in un posto, che sia per lavoro o per vacanza, tendo ad assimilarne le abitudini ed a creare una mia routine. Ad esempio ascolto tanta musica, soprattutto quando esco a piedi, quindi ho pensato di condividere con voi con la mia playlist di un sabato a spasso per Amsterdam.
“Friday I am in love” liberi tutti
Le porte scorrevoli degli ARRIVI all’aeroporto di Schipol per me segnano ogni volta l’inizio di una nuova avventura. Quando si aprono mi aspetto sempre di vedere un marito che attende la moglie con dei tulipani, un nonno che riabbraccia i nipoti, una ragazza che si fionda al collo del fidanzato e qualcuna delle mie amiche pronta per andare a fare danni in giro. Questa volta la prima persona che incontro in aeroporto è la mia cara amica ed ex collega Francesca. Calabria e Romagna riunite in Olanda!
Siamo arrivate ad Amsterdam di venerdì sera per restare solo meno di 48 ore ed in questo poco tempo abbiamo un milione di cose da fare ed un compleanno a sorpresa da andare a festeggiare! Prima però “ein bierje“, una buona birretta, perchè non c’è week end che non inizi con una biondissima e freschissima Amstel.
Un pò come in tutti i paesi nordici, il venerdì sera segna l’inizio della socializzazione tra persone che normalmente sono piuttosto schive. A differenza di noi Italiani che siamo abituati ad uscire spesso anche solo per una birretta, gli olandesi attendono con ansia il week end per bere molte birrette 🙂 Partono con l’idea di stare in compagnia e finiscono per dimenticare letteralmente l’ufficio, la camicia, la cravatta ed a volte la dignità. Ops, l’ho scritto!

Arrivate a Beijlmar, si unisce alla compagnia anche Anna, la prima italiana conosciuta qui nel lontanissimo 2004.
Anna vive a Beijlmar, un quartiere multietnico ed in forte sviluppo che oggi sta diventando una zona strategica dove comprare casa per sfuggire al caos ed agli affitti stratosferici del centro storico. Pensate che a Bejlmar, esiste un intero complesso di appartamenti, che vengono venduti ad un costo ridottissimo e solo a persone sotto i 24 anni. Una decisione “smart” che ci fa capire come l’Olanda cerchi di far crescere anche i quartieri periferici di Amsterdam per limitare il sovraffollamento.
“These boots are made for walking”, prendere e andare
Dopo un bel sonno ristoratore a casa di Anna ed una bella colazione con i suoi bimbi, io e Francesca partiamo per andare a fare due passi in memoria dei nostri vecchi sabati olandesi. Una certezza ce l’abbiamo, il tempo è lo stesso di sempre: grigiolino, umidino ma per fortuna, non troppo freddo.

Prendiamo la metro e ci avviciniamo al centro storico della città, decidiamo di scendere a Nieuwmarkt il distretto che si trova in centro, tra il quartiere a luci rosse e la Chinatown di Amsterdam. Troviamo subito un tipico mercato olandese, i profumi ed i sapori dello “street food” locale, la fanno da padroni.
Nella piccola piazza si possono assaggiare i mitici stroopwafel (biscotti con miele e cannella) , il formaggio Gouda e per gli stomaci allenati ai sapori forti già di prima mattina, le aringhe sotto sale servite così, “on the road” con cipolle e sottaceti, da gustare rigorosamente in piedi davanti al relativo chioschetto.
“Roxane” dorme ancora, la calma placida del quartiere a luci rosse
Da qui iniziamo al nostra lunga passeggiata e costeggiamo il canale arrivando al famosissimo “red light district”, immaginate di avere in sottofondo Roxane dei Police a guidarvi nel quartiere più autentico della città. Non pensate sia solo un luogo di perdizione. In realtà qui, tra luci neon e vetrine appariscenti, è possibile ammirare alcune tra le case più belle e caratteristiche della città.

E’ ancora mattina presto, l’intero quartiere dorme, e raramente mi è capitato di vedere queste strade avvolte dal silenzio. Nessun addio al celibato, nessun giapponese con la ventiquattr’ore che esce soddisfatto da qualche porticina e nessun night club che pompa musica ad alto volume.
La città di Amsterdam dal 2018, è sotto la guida del primo cittadino donna, e c’è una nuova sensibilità che riconosce sì, la valenza di questo quartiere come attrazione turistica, ma che allo stesso tempo prova a tutelare la figura della donna. Il sindaco Hanselm, ha infatti dichiarato al giornale olandese Het Parool
“Il traffico di esseri umani avviene nelle parti più belle e vecchie della città, negli anni la situazione è peggiorata e non è più accettabile. Le ragazze vengono derise, spesso insultate e fotografate contro la loro volontà”
Tutto il quartiere, è oggi tappezzato da cartelli che chiedono di non scattare foto e di mantenere il silenzio, per rispetto alle persone che lavorano e vivono qui.
“Nuova ossessione” tutto si muove non riesco a stare fermo
I vicoli che si diramano dal “red lights district” tra un coffee shop e l’altro, ci portano a Damplein , la famosa piazza dell’obelisco e delle proteste del momento. Camminiamo tra un busker che fa bolle di sapone e diversi manifestanti con le bandiere Israeliane e Palestinesi, evitando la folla.
Questo non è mai stato il mio scorcio preferito della città, quindi non ci soffermiamo e proseguiamo a suon di Subsonica. Dalla piazza imbocchiamo la famosa Kalverstraat. La strada commerciale, come in tutte le capitali europee, ospita grandi catene di negozi alternate a botteghe di cibo bio. A qualsiasi ora questa strada è trafficata e battuta da turisti in cerca di shopping.
“Tuli tuli pan” il profumo dei fiori e le romanticherie olandesi
Una volta percorsa tutta Kalverstraat, arriviamo al famoso Bloemenmarkt e questa canzone anni ’40 ci sta alla grandissima.
Il caratteristico mercato galleggiante dei fiori, unico in Europa, esiste dal 1862. I mercanti olandesi portavano in mostra lungo il canale Singel, bulbi di fiori coloratissimi che esponevano con orgoglio sulle proprie chiatte. Qui troverete il regalo perfetto per le persone dal pollice verde del vostro cuore. I bulbi funziono!!! Ricordate che i famosi tulipani si piantano in inverno e ad ogni primavera fioriranno riportandovi con la mente in Olanda.

Parentesi “romanticherie olandesi”: vi potrebbe capitare di veder passare biclette un pò retrò con a bordo carinissime coppie, dove l’amata/amato sta elegamente seduto sul portapacchi posteriore mentre con una mano cinge il fianco del consorte e con l’altra tiene stretto un mazzo di fiori!
Non esiste olandese che non ami i fiori e non esiste una sola casa ad Amsterdam che non metta in mostra composizioni floreali coloratissime opportunamente collocate su tavoli da pranzo o scrivanie. In Olanda non esistono tende ma case sempre in ordine o con un disordine più che calcolato e come piace definirlo a me “creativo”.
“Banana Pancakes” la seconda colazione vista canale
I colori dei fiori contrastano ancora una volta con il grigio tipico olandese e camminare mette appetito. Rassegnate a questo mood, ci sediamo in un piccolo caffè, scoperto per caso e che mi sento di raccomandare, il ‘t Singeltje Pancakes. La musica giusta è quella rilassante ed un pò lenta di Jack Johnson. Mentre osserviamo il grazioso arredamento del negozio ed immaginiamo divertite l’esito del primo appuntamente al tavolo a fianco, consultiamo il menù.
Non possiamo non concederci una tra le prelibatezze più caloriche del paese, i poffertjes un dolce tradizionale olandese di pastella, fatti con lievito e farina di grano saraceno e serviti con zucchero a velo e burro oppure con varianti più golose come il cioccolato fuso o la marmellata.
Decisamente il mio dolce olandese preferito!
Nei locali di A’dam, vi rivolgeranno la parola quasi sempre dirattemente in inglese, per il menù vale la stessa regola. Amsterdam è un piccolo mondo.
“Night watch” il quartiere dei locali e dell’arte a grandezza reale
Dopo aver fatto il pieno di calorie e di energie, si riparte in direzione Rembrandtplein.

In questa famosa piazza anticamente si svolgeva il mercato del burro. Oggi Rembrandtplain, ospita mercatini dell’antiquariato e pittori che vengono qui ad esporre e vendere le proprie opere. Al centro della piazza, che da sempre è fulcro della vita notturna cittadina, troviamo 22 statue in bronzo ispirate a “La ronda di notte” il dipinto di Rembrandt. La statua del famoso pittore olandese, svetta e sorveglia i protagonisti del suo dipinto che prendono vita nei “selfie” creativi dei turisti di passaggio.
“Eggs ans Sausages” … i pranzi “non pranzi” degli olandesi
Per pranzo, decidiamo di incontrare alcuni amici al De ysbreeker, un locale che si trova nel quartiere residenziale di Amsterdam Oost. Questo caffè ristorante, si affaccia proprio sul fiume Amstel e prende il suo nome da una famosa rompi-ghiaccio che durante i rigidi inverni olandesi tra il 1700 ed il 1860, si faceva strada lungo l’Amstel per rifornire la città di acqua fresca.
Le proposte culinarie del Deysbreeker, sono per lo più piatti veloci . Un piatto che a me piace particolarmente è il pfannkuchen, una versione più generosa delle classiche crêpes, con farcitura salata oppure in versione classica con sciroppo d’acero.
“Right place, wrong time” istruzioni per andare a pranzo con gli olandesi
Lo stare a tavola olandese è decisamente diverso dal nostro.
Innanzi tutto se andate fuori a pranzo con un olandese, l’orario del pranzo potrebbe variare dalle 11:00 alle 15:00 senza problemi. Più che “pranzo” lo definirei “uno dei tre pasti giornalieri che si concedono per restare in vita”. I minuti dedicati a questa pratica saranno più che contati. Quasi sempre per pranzare in compagnia dei local è necessario infilarsi tra gli spazietti vuoti dell’immancabile agenda tra un film d’essay e lo shopping con la suocera. Il pasto potrebbe durare 20 come 45 minuti, difficilmente raggiungerete le due ore. Il caffè non necessariamente concluderà il pranzo, anzi potrebbe tranquillamente affiancare il sushi e diventare bevanda da pasteggio.
“Happy” sconsiderata felicità al primo raggio di sole
Terminata la sosta pranzo, riaccendiamo la playlist del nostro sabato a spasso per Amsterdam con un pezzo dei Pharrel Williams che ritrae perfettamente la personalità dei local. Gli Olandesi sono felici appena spunta il sole ed è raro che una giornata iniziata con pioggia e nuvole, svolti così in pieno inverno.

Al primo raggio di sole la vita si sposta in terrazza o lungo i canali. Con il bel tempo, il traffico di biciclette raddoppia, tutte le panchine vista acqua vengono occupate e le barchette cominciano a transitare su e giù per i canali.
Anche noi approfittiamo dei colori della città sotto il sole, riprendiamo la nostra passeggiata costeggiando l’Amstel e raggiungiamo un famoso ponte: il Magere Brug o il ponte Magro. Questo ponte levatoio in legno, costruito nel 1934, è famoso per regalare scatti superbi durante le serate olandesi, quando viene illuminato con tantissime luci e si riflette nel canale creando un effetto bellissimo.

“I want to break free” la libertà ideale sopra ogni cosa
Proseguendo in direzione Jordaan, incrociamo la statua di Spinoza, famosissimo filosofo olandese di origine ebraica e scattano i Queen con questo inno alla libertà!

Se Rotterdam si inorgoglisce pensando ad Erasmo, Amsterdam non poteva essere da meno nel commemorare il suo celebre cittadino. La statua del filosofo, si trova qui dal 2008 ed è accompagnata da una citazione che rende perfettamente l’idea di quale sia il manifesto olandese: “ Lo scopo dello Stato è la libertà”.
Una curiosità legata alla statua di Spinoza sono i pappagallini rappresentati sul suo abito. Dal 17° secolo, questi simpatici pappagallini verdi, dai tratti non esattamente nord europei, iniziarono a popolare i parchi di Amsterdam. Oggi rappresentano le diverse culture ed etnie che si integrano nel sistema olandese.
“Sittin on the dock of the bay” … e il potere rilassante dell’acqua
Il nostro pomeriggio termina camminando lungo il canale Prinseengracht nel pittoresco quartiere Joordan, il più bello della città. Il sole viene a spasso con noi ed illumina le curiose case galleggianti debitamente addobbate e pronte ad essere immortalate. La pace che si respira in questa città così piena di gente ma allo stesso tempo così calma è sicuramente dovuta all’acqua. Seguendo il canale torniamo lentamente verso la stazione di Amsterdam Central finalmente restaurata e libera da impalcature in tutta la sua nordica bellezza.


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