
A Galway respiri l’Irlanda
Galway nel cuore
Oggi è Saint Patrick’s day, mi vesto da folletto e ti porto a Galway per respirare l’Irlanda.
Il 17 Marzo, per chi ha sorseggiato una Guinness spinata con calma e dedizione, per chi ha baciato la Blarney stone, per chi si è sdraiato sulle Cliffs of Moher ed ha guardato giù, per chi si è aggirato tra le vie di Galway o di Dublino inseguendo le note musicali di arpe e violini, è una giornata speciale.
Oggi è Saint Patrick’s Day, la festa che ogni studente Erasmus d’Irlanda ha prima immaginato, poi vissuto e poi ricordato con affetto ed allegria.

È in un giorno di pioggia che ti ho conosciuta
da “In un giorno di pioggia” Modena City Ramblers
Il vento dell’ovest rideva gentile
E in un giorno di pioggia ho imparato ad amarti
Mi hai preso per mano portandomi via
In realtà quando sono arrivata a Galway c’era il sole ma era una fredda e ventilata giornata di gennaio.
Il campus dove avrei passato i miei sei mesi di Erasmus era ancora vuoto. Ricordo una pianura piena di corvi, il cielo ed il prato si toccavano sulla linea dell’orizzonte e qua e là, spuntavano le case color pastello. Dall’altra parte del fiume accanto al campus, un castello…
Ricordo di aver pensato che era un pò tristerella come situazione. Dopo essermi finalmente sistemata in quella che sarebbe stata la mia casa per sei mesi, ho cominciato ad esplorare.
Se il primo impatto mi aveva lasciata quasi indifferente, confermo che più la conosci, più Galway ti entra nel cuore.

Galway like a local, cosa fare e non fare quando arrivi in città
La prima cosa da sapere quando ci si approccia all’Irlanda è che non devi mai ordinare una “half pint” (una mezza pinta) di birra! Il tavolo a fianco al tuo potrebbe sentirsi offeso da questa richiesta e potrebbe decidere di intervenire offrendoti pinte per tutta la serata. Non è necessariamente una cosa spiacevole, anzi! Entrerai subito nel “mood” irlandese del fare amicizia, non esiste tavolata a cui non si possa aggiungere una sedia o anche più di una.
Ricorda che il “cin-cin” nazionale qui è un sonoro e sorridente “Sláinte” (si legge slancia), un’espressione gaelica che serve a brindare ed augurare “salute”.
Il primo irish pub dove sono stata è il The Quays : qui ti sentirai catapultato sulle banchine di un porto irlandese! Se invece ti piace sorseggiare ottima birra e nel frattempo ascoltare buona musica, la migliore offerta è quella del King Head.
La seconda cosa da sapere quando arrivi in Irlanda, è che alcune piccole certezze della vita dovranno cambiare. Se qualcuno ti ringrazia, nella frase “Thank you very much”, il “much” si pronuncia proprio così come lo si scrive.
La terza cosa assolutamente da imparare, è perdersi nei vialetti del centro durante le prime ore della sera e provare ad ascoltare. Seguendo attentamente le tracce musicali trasportate dal vento dell’ovest, potresti ritrovarti direttamente ad un concerto tipico di musica irlandese o scovare una scuola di balli tipici. Sarà un’esperienza che ti catapulterà in un’altra epoca storica.
Galway in una playlist
Se anche tu come me ami la musica puoi stare certo che la colonna sonora della tua vacanza qui, non ti deluderà! Galway è la patria dei buskers, i musicisti di strada allieteranno le passeggiate per le strade del Latin Quarter, qui è assoluta normalità per chiunque sappia suonare uno strumento, fermarsi in strada e suonare. Per soldi o per amore, il risultato non cambia. Se il cielo fosse grigio l’atmosfera sarà comunque vivace e colorata.

Tra i buskers più celebri d’Irlanda cito Glen Hansard, voce leader dei The Frame e da qui un mio consiglio spassionato, guarda “ONCE”, un film meraviglioso e quando sarai in Irlanda lasciati cullare dalle dolci note di “Falling Slowly”.
Proprio perchè oggi è Saint Patrick’s day non dimenticare però di aggiungere alla tua playlist i “The Dubliners” ed i “The Pogues” musica festaiola per eccellenza: nella mia personale playlist ho inserito “Wiskhey in the jar” e “Fairytale of New York”.
Infine come dimenticare i nostri Modena City Ramblers. La canzone del mio cuore è proprio quella citata all’inizio dell’articolo. In quelle parole si trova l’essenza dell’Irlanda, un paese crocevia di persone, di culture, dalle tradizioni forti e impossibili da estirpare.
Visto che oggi è Saint Patrick’s day ti dedico una pinta di birra e ti saluto sperando di trovare più spesso le parole ed il tempo per raccontarti un pezzetto di mondo qui.
Sláinte!
Se sei curioso di scoprire un’altra playlist dei mie viaggi continua la lettura con questo articolo su Amsterdam!

Playlist di un sabato a spasso per Amsterdam
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